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La fregatura dell’angelo del focolare. La donna e la cura.

La fornitura di servizi legati alla cura e l’assistenza sono un fattore determinante delle disuguaglianze economiche tra uomini e donne. Il fatto che le donne siano le protagoniste nell’assistenza ai bambini, agli anziani, ai disabili e in altre forme di cura, significa la loro potenziale esclusione non solo dalla vita politico-economica, ma anche da quella culturale e ricreativa. Questo limita anche il loro accesso a un reddito migliore e dunque a lavori meglio pagati. Tale situazione ostacola, inoltre, la carriera di tutte quelle donne che combinano il lavoro di cura a quello retribuito. La distribuzione iniqua del lavoro di cura e assistenza è, da sola, il fattore più importante di diseguaglianza di genere…non solo in Italia, ma anche in Europa.

Ma cosa significa cura? Chi sono i così detti careworkers?

L’International Labour Organization definisce il lavoro di cura come costituito da tutte quelle attività e relazioni coinvolte nell’incontro fisico, psicologico e emozionale di adulti e bambini, anziani e giovani, fragili e abili nelle società moderne. Non specifica se pagato o meno, può essere entrambe le cose.

Le donne sono le grandi protagoniste sia per la parte pagata, sia per la parte non pagata del sistema di cura e questo genera una sorta di girone infernale, perché? Perché nella parte pagata, gli stipendi legati al sistema di cura sono quelli più poveri e precari, dunque, per proprietà transitiva le donne, fortemente impiegate in questo settore, sono quelle che percepiscono gli stipendi più bassi e han lavori più precari. 

Ovviamente anche la parte non pagata viene svolta sempre dalle donne, ma qua il girone infernale si espande: la maternità è il momento topico, la discriminante tra chi rimane nel mondo del lavoro e chi no. Lo sappiamo benissimo, la vita reale ce lo dice, le statistiche sono infami e sappiamo anche che la percentuale di uscita dal mondo del lavoro aumenta proporzionalmente all’aumento del numero dei figli, (ma diminuisce più il titolo di studio aumenta).

Il fatto è che tutto il sistema su cui si regge la cura è cruciale e fondamentale per sostenere la società tutta e le donne sono al centro di questo sistema, ne sono il fulcro, pur scontandone le conseguenze. Se questo sistema fosse più equo, valorizzato esattamente per quello che è ovvero un pilastro imprescindibile, valutato economicamente come dovrebbe, sarebbe ancora così povero? No. Vedremmo frotte di maschi negli asili d’infanzia.

Le politiche in questo ambito devono cambiare. Modificare questo settore vuole dire produrre un cambiamento sociale, economico e culturale epocale e onestamente, la stereotipizzazione della donna come rassegnato “angelo del focolare” non funziona più, né si addice alle necessità del XXI secolo: soprattutto non può continuare perché produrrà nel medio/lungo periodo migliaia e migliaia di povere con pensioni inadeguate o addirittura inesistenti.

Care 4 Care

Ci uniamo quindi a Feps nella campagna Care4Care agire strategicamente sul sistema di cura è e sarà cruciale, è e sarà sempre più fondamentale per ciò che definiamo “gender equality” oltre a essere cruciale e fondamentale per il benessere…di tutti, perché i suoi effetti sarebbero straordinari nel breve, medio e lungo periodo. Care4Care, non supportarlo fin nel midollo sarebbe come dichiarare di aver vissuto in un altro pianeta negli ultimi due anni.

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1 comment

  1. […] In momenti nei quali i diritti sessuali e riproduttivi di metà della popolazione vengono depotenziati, difendere quello che c’è non è abbastanza, bisogna rilanciare perché evidentemente non abbiamo prestato abbastanza attenzione, e dobbiamo e riflettere sul fatto che i diritti riproduttivi non si “limitano” solo all’ IVG, la Spagna ci insegna che è necessaria una visione lunga che abbraccia tutti gli aspetti legati alla SALUTE femminile nel suo complesso: utero, tube, ovaie, ormoni e soprattutto emozioni.Non a caso il congedo mestruale di cui si è tanto parlato è incluso nel potenziamento di Montero della legge sull’aborto e nello stesso testo di legge si introduce l’obbligo dell’educazione sessuale ed affettiva nonché un controllo sul numero dei medici obiettori, ne abbiamo già parlato QUI. […]

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