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Game Changer.

Produciamo idee, il meno inquinanti possibili, per cambiare la vita delle persone… abbiamo l’obiettivo di trasformare queste idee in soluzioni e risolvere i problemi sociali dei nostri giorni, cercando in maniera proattiva di prevenire quelli di domani. Per farlo aiutiamo le aziende a diventare brand activist! Un balzo in avanti dalla CSR alla Corporate Reputation per il bene comune”.

Abbiamo fatto una chiacchierata con Lorenzo Giorgi e gli abbiamo chiesto di spiegarci come funziona Glocal Impact Network. Com’è possibile risolvere i problemi sociali dei nostri giorni o trasformare le aziende in brand activist? La mancanza di modelli universali da seguire non è una minaccia? Per Glocal non lo è, anzi  è stato un modo per costruire un loro modello, un sistema che funziona e soprattutto SCALABILE, la parolina magica. Se qualcosa è scalabile allora è buona e giusta per il mercato.

Glocal cosa fa nel concreto? Impact Design; Consulenza; Formazione.

Quando leggete la parola “Impact” significa che si fanno progetti con ricadute positive a livello di SDGs, ovvero gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU e Glocal lavora essenzialmente per garantire a comunità e imprese il raggiungimento di questi punti. Tenete a mente perché torneranno più volte.

Dal lato delle comunità Glocal contribuisce a fornire sistemi e prodotti a “bassa tecnologia”, facilmente riproducibili, usabili, aggiustabili, al fine di generare energia, o per garantire la sostenibilità alimentare. Nel nostro delirio occidentale non dobbiamo dimenticarci che la maggior parte delle terre emerse non solo non inquina tanto quanto noi, ma non consuma nemmeno come noi, eppure co-paga le nostre conseguenze. Fornire sistemi sostenibili per le comunità più remote non significa essere buoni e misericordiosi, ma garantire efficacia ed efficienza nel lungo periodo e soprattutto uno sviluppo concreto e adeguato alle risorse disponibili.

Questo modello garantisce anche la libertà “economica” da prodotti importati, non solo poco efficaci, ma anche potenzialmente colonizzanti e non dimentica un elemento cruciale del nostro tempo, il bene più prezioso del XXI secolo, la merce che più di tutte permette di aggiustare i sistemi alle nostre necessità: i dati. Nello sviluppo sostenibile i dati sono una chiave di volta cruciale, rendere possibile la loro raccolta e interpretazione anche in comunità rurali distanti è game changer.  

Consulenza

Dal lato della consulenza Glocal va nelle imprese e diffonde il verbo degli SDG’s. Anche qui, non è una questione di bontà caritatevole, se un’azienda decide di sviluppare o appoggiare dei progetti “impact” genera profitto. Non lo diciamo noi, ma la letteratura economica più recente. Esistono fondi di investimento Impact che fruttano un sacco di soldi. Come è possibile? Grazie a realtà come Glocal.

Agganciare alla strategia aziendale gli obiettivi di sostenibilità -no greenwashing- produce beneficio a livello sistemico. Appoggiare e finanziare progetti impact oppure svilupparli se l’azienda ne ha le competenze, è sempre di più un modello economico scalabile e profittevole. Gli studi, le ricerche e i risultati in quest’area sono recenti, ma è provato che se le aziende non si muovono sistematicamente su tre fronti: envirorment, society e governance in modo strategico, non verranno premiate dai mercati e detta in parole povere: perderanno fatturato.

Formazione

Infine, la formazione. Non esiste innovazione senza formazione, ricerca, studio e investire in formazione il più possibile è l’unico modo per garantire la nascita di modelli alternativi dei quali abbiamo così bisogno e non per niente la EU ha istituito il fondo Horizon che finanzia con 95.5 miliardi di euro. Trovare spazio per la formazione, partendo dalla propria esperienza sul campo, permette a Glocal di accedere a una rete di ricerca scientifica strettamente connessa alle università, ai giovani alla “next generation Eu”.

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