Si legge Pillola anticoncezionale, si dice equità: Firma la petizione.
L’accesso universale alla contraccezione è un elemento cruciale per lo sviluppo delle società e il raggiungimento della dignità umana. Ancora di più, l’accesso alla contraccezione è un diritto umano e gli stati, tutti, hanno l’obbligo di fornire a tutte l’accesso a una gamma completa di contraccettivi e fornire informazioni complete e precise sulla contraccezione.
Ciò è stato ribadito anche negli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite del 2015 – in particolare gli obiettivi 3.7 e 5.6 riguardano specificamente la salute riproduttiva e l’accesso alla contraccezione – e confermato nella Dichiarazione di Nairobi (2019), in cui i governi si sono impegnati a supportare e attivare servizi di pianificazione familiare nonché rendere universalmente accessibili contraccettivi moderni di qualità, convenienti e sicuri, anche per le generazioni più giovani.
Su questi temi l’Italia a livello Europeo, non arriva alla sufficienza perché la pillola NON è disponibile né accessibile attraverso la Sanità Pubblica e non lo è per nessuna e per nessuna ragione. Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Lombardia e Lazio prevedono la possibilità di fornire gratuitamente la pillola, ma in casi specifici e definiti, non in modo universale.
La pillola, fino al 2016 era un farmaco in Fascia A, “passabile” da parte del SSN, la decisione di definirli in fascia C e dunque a pagamento, è stata presa perché “ritenuti farmaci non salvavita”, ma il punto è che se secondo l’OMS sarebbero farmaci essenziali. Più in generale la pillola anticoncezionale non è MAI stata trattata nella maniera più idonea e tale atteggiamento nega:
- il diritto di scegliere liberamente ed equamente per sé stesse e dunque l’autodeterminazione sulle proprie scelte riproduttive.
- il corretto ed informato accesso alla contraccezione;
Tutto ciò crea inevitabilmente diseguaglianze ed ancor più accentua le differenze di accesso nelle fasce più fragili delle nostre comunità.
In Francia la pillola è accessibile gratuitamente fino ai 25 anni (la misura costa 21 milioni l’anno) e compartecipata successivamente e tutto questo avviene attraverso il SSN. Perché in Italia si deve aspettare ancora? Un accesso garantito e universale alla contraccezione significa garantire e avere cura dei diritti sessuali e riproduttivi della donna, significa Salute di Genere, significa dignità e diritti ed equità territoriale (CONTRACEPTION POLICY ATLAs EUROPE).
Non significa “denatalità” e la Francia ce lo dimostra ampiamente avendo una media di figli per donna molto più alta dell’Italia. Il problema della denatalità non sta nella contraccezione, ma in ben altro!
L’Aifa ad Ottobre 2022 aveva aperto alla possibilità di rendere la pillola anticoncezionale accessibile e gratuita fino ai 25 anni, purtroppo questo percorso si è arenato immediatamente per cause politiche e burocratiche. La scusa per frenare la decisione è stata l’impegno economico cui dovrebbe far fronte il SSN, un pretesto facile da smontare, come lo è stato il calcolo a copertura per la Tampon Tax. La verità è che c’è stata la volontà politica di non scegliere e quella burocratica di non avanzare in attesa di nuove nomine e cariche che dovranno arrivare dal nuovo Governo.
Ancora una volta il corpo della donna fa i conti con la politica che depotenzia i suoi bisogni e le sue necessità fisiche, mentali, personali ed economiche.
L’ennesima non decisione che mantiene uno status quo nel quale la contraccezione -in qualsiasi forma essa si presenti- persiste essere un limbo per poche elette data la scarsa accessibilità, i costi, la disparità territoriale di accesso e questa nebbia avvolge anche tutto ciò che riguarda la sfera sessuale ed affettiva delle persone.
Abbiamo deciso di partire dalla pillola anticoncezionale. Abbiamo deciso che non ci basta avervi raccontato l’ennesimo stop italiano.
Qualche tempo fa vi abbiamo proposto un sondaggione, proprio riguardo la pillola anticoncezionale, avete risposto così:
Alla domanda sull’età della Pillola (71 anni) risposte totali 162: 71 anni > 101 persone 35 anni > 53 persone 8 anni 25 persone
Alla domanda sul costo avete risposto in 164: 113 per 45 euro 41 per 25 e 10 per 15 euro
Per il 90% il diritto alla salute comprende il diritto alla salute sessuale e riproduttiva.
Due di voi ci scrivono così rispetto a questa tematica:
Tra l’altro ribadito più volte dallo stesso comitato ONU sui diritti economici sociali e culturali | |
Poter scegliere il timing sulla propria riproduttività aiuta ognuno ad avere più consapevolezza. |
PETIZIONE Una Pillola per Tutte
Chiediamo che la pillola anticoncezionale sia resa universalmente accessibile a tutte le donne e sia ritenuta un farmaco essenziale.
Ciò significa renderla totalmente gratuita a tutte o gratuita e in compartecipazione seguendo il modello francese dal quale sappiamo che il costo per la misura è ampiamente sostenibile economicamente.
La pillola anticoncezionale è un dispositivo di salute riproduttiva, un farmaco essenziale come definito dall’OMS.
A ogni donna deve essere garantito il proprio diritto alla salute sessuale e riproduttiva, nonché il pieno accesso ad ogni strumento che possa metterla nella condizione di essere protetta in caso di disabilità o scegliere liberamente e consapevolmente per sé stessa.
Chiedere l’accesso universale alla pillola, significa rimarcare sui principi di equità di genere nella salute, la libertà di scelta, l’autoderminazione e l’accessibilità.
Chiedere l’accesso universale alla pillola sta al fianco di tutte le battaglie per il riconoscimento di tutte le malattie invalidanti della donna come l’endometriosi, la vulvodinia ed ogni patologia specifica legata alla salute riproduttiva della donna.
Firmare Una Pillola per Tutte significa chiedere che i diritti riproduttivi siano trattati come tali e non tabù. C’è bisogno di più informazione e supporto sulla contraccezione e la salute di genere a partire dalle scuole, dai consultori su tutto il territorio nazionale, regionale, comunale perché non possono esserci diseguaglianze di accesso alla contraccezione siano essere socioeconomiche, fisiche o mentali.
Si legge Pillola anticoncezionale, si dice equità.
Non appena la «Commissione tecnico-scientifica» (Cts), che valuta l’efficacia e la sicurezza delle terapie, e la «Commissione prezzi e rimborsi» (Cpr) verranno rinnovate dal nuovo Governo AIFA dovrà tornare a discutere di pillola anticoncezionale, ristabilendo attraverso la scelta di passarla in Fascia A un principio di equità e soprattutto la volontà di allineare l’Italia ai partner Europei e alle direttive internazionali delle Nazioni Unite e dell’OMS.
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