Scopriamo a che punto siamo grazie all’ILGA Europe’s Annual Rainbow Europe Map and Index.
Per comprendere a che punto siamo e avere una visione europea collettiva, siamo andati a vedere il ranking pubblicato da Ilga Europe, un’organizzazione non governativa, indipendente e internazionale che riunisce oltre 600 organizzazioni di 54 paesi in Europa e Asia centrale.
Pubblicato giovedì 12 maggio 2022 all’IDAHOT+ Forum di Cipro, l’ ILGA-Europe’s annual Rainbow Europe Map and Index, è la classifica che fotografa la situazione giuridica e politica delle persone LGBTI in 49 paesi europei. Negli ultimi 12 mesi, molti stati hanno colmato le lacune esistenti in materia di diritti Lgbtqi+ e la prospettiva è buona, anche se persistono enormi criticità in altri.
L’Italia nel ranking generale è posizionata al 33esimo posto su 49 paesi (che includono Albania, Azerbaijan, Turchia…); nel ranking dei soli paesi UE è al 22 esimo posto su 27. L’Ungheria riesce a fare meglio dell’Italia.
Ma per riuscire a risalire la china quali sono le principali raccomandazioni?
- introdurre una legge su crimini motivati da pregiudizi basati sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere, sull’espressione di genere e sulle caratteristiche sessuali. Ovvero la legge Zan, non dovrebbe essere difficile capire che serve…considerando che leggi analoghe esistono appena si sconfina dal suolo patrio, non c’è bisogno di andare troppo lontano.
- Proibire interventi medici su minori intersessuali: quando l’intervento non ha alcuna necessità questi può essere evitato o rinviato fino a quando la persona possa fornire il suo consenso informato. Sulla questione se ne parla poco, ma senza una legge che tuteli da interventi non necessari si rischia di far molto, molto male. Lo dice anche Nature QUI e il Parlamento Europeo che, nel 2019, ha approvato una risoluzione per spingere gli stati membri a prendere provvedimenti sulla questione. Leggi QUI.
- Uguaglianza matrimoniale per tutti, consentendo anche il riconoscimento automatico dei co-genitori, in modo che i bambini nati dalla coppia (indipendentemente dall’orientamento sessuale dei partner e/ o identità di genere) non debbano affrontare alcuna difficoltà di riconoscimento legale, nonché permettere l’adozione per le coppie dello stesso sesso.
Il report completo potete trovarlo su:
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