Una Riflessione di You Socialist
Torniamo a parlare di equità tra generi e generazioni, un argomento che ha molto senso affrontare in questi giorni e che in qualche modo ci ha introdotto Giovanni Mori dei Fridays For Future.
Nel corso di questi mesi lo abbiamo toccato più volte: Il lavoro più precario è giovanile, il problema dell’accesso all’abitare è giovanile, il problema educativo è giovanile… il problema climatico è anche e soprattutto giovanile! Tempo fa abbiamo rispolverato il concetto di classi sociali e abbiamo visto che quelle contemporanee si fondano su 6 pillars: educazione, competenze, occupazione, cultura, reddito e ricchezza. Abbiamo anche appreso che osservando la struttura occupazionale della società possiamo individuare (o prevedere) meglio le ineguaglianze e le loro dinamiche di trasmissione intergenerazionali. Possiamo ammettere di avere un problema generazionale? I più giovani paiono essere considerati come animali impagliati da osservare con curiosità e a tratti con repulsione, se poi oltre alla giovane età ci si aggiunge anche la questione di genere, è la fine…e che ci sia ancora molta strada da fare lo dimostrano ampiamente le parole della Franchi per trovare l’esempio più recente di questa dinamica: essere contemporaneamente giovane e donna è un doppio problema.
Possiamo dire di avere un problema di genere e generazionale?
È un problema di diversity management un po’ per tutto, dove per diversity intendiamo le caratteristiche peculiari di ciascuno, le caratteristiche che ci definiscono e arricchiscono (e arricchiscono le aziende Eliiii), alla fine queste ricchezze finiscono per essere un ostacolo ingestibile.
Qua entra in gioco quel framework bellissimo dell’intersezionalità che ha tutto a che fare con la gestione della divesity e diversity non sta per diversità, ma differenze. È la differenza che ci definisce e fa sopravvivere, sta proprio alla base dell’evoluzione e per proprietà transitiva, metterla al centro, ci spinge a evolverci o, più semplicemente a uscire dalla nostra comfort zone.
La gerontocrazia impera, non si schioda dalla cadrega, una gerontocrazia che non è solo etaria, ma soprattutto di mentalità, i “vecchi dentro” che riescono a sempre a riciclarsi con il: S’è sempre fatto così. Eppure, discussioni e leggi progressiste in Italia non mancano, lo abbiamo visto, lo viviamo, sappiamo che nemmeno troppo nelle retrovie ci sono persone che stanno lavorando duro per portare a casa i risultati un passo alla volta.
Vogliamo affrontare con voi questo argomento di genere e generazionale valutando il fronte politico, quello della salute e dell’educazione un po’ perché il 2022 è l’anno Europeo della Gioventù, ma soprattutto perché il piano più titanico che la Eu abbia mai messo in piedi da dopo il piano Marshall è il Next generation Eu. Un piano che guarda al domani e noi abbiamo proprio molta voglia di battere il chiodo su questi argomenti. Ora o mai più.
p.s: in questo -quasi- anno di vita di YouSocialist abbiamo avuto il grandissimo privilegio di confrontarci con moltƏ giovani. Abbiamo trovato competenze, impegno, cazzimma, visione, cultura, empatia, impegno, dedizione, fiducia, simpatia, chiarezza, volontà di fare bene per tutti. La domanda -retorica- nostra è poi sempre la stessa, ovvero: ma perché lei/lui non è tipo capo del mondo? Là fuori, là fuori ci son forme di vita di rara eccezionalità, Avengers. Gli Avengers sono così e per questo si partirà dalla politica.
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