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I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione.

Il 20 febbraio del 2023 sono stati divulgati i risultati di uno studio che ha messo insieme 32 ricerche in 16 paesi del mondo per un totale di 63 181 persone coinvolte nell’analisi. I numeri sono importanti perché danno la dimensione dell’estensione dei dati presi in esame. L’oggetto? “Global Proportion of Disordered Eating in Children and Adolescents. A Systematic Review and Meta-analysis”

Conclusioni? Le lasciamo in inglese: 22% reported that children and adolescents showed disordered eating. The proportion was further elevated among girls, older adolescents, and those with higher body mass index.

Il 15 marzo è la giornata di sensibilizzazione verso i così detti DAN – disturbi dell’alimentazione e della nutrizione – e, date le percentuali appena lette, è doveroso approfondire la questione e vedere come sia la situazione in Italia.

Nel paese della dieta mediterranea, quello che vanta eccellenze e tradizioni che difende con unghie e denti, i disturbi del comportamento alimentare sono più frequenti rispetto all’Europa con una incidenza di 1 su 3 anziché 1 su 5 sulla popolazione definibile come pediatrica.

I numeri.

In totale sono circa 3,5 milioni di persone che in Italia soffrono di DAN, ma si ipotizza possano essere 5 milioni” così dichiara Leonardo Mendolicchio, psichiatra e responsabile dei Disturbi dell’Alimentazione, Istituto Auxologico Italiano. La maggioranza sono bambine o poco più, l’età dei primi esordi dei DAN è diminuita negli ultimi anni e nel complesso le pazienti hanno circa 16 anni. (leggi qui Fondazione Veronesi)

I casi in pandemia sono schizzati e il problema è che NON si sono fermati: c’è stato un aumento percentuale del 45% a fronte di un sistema di diagnosi e cura che non regge. Esistono in Italia 91 centri dedicati ai DAN e un totale di 900 posti letto e questo è un problema perché nella maggioranza delle regioni Italiane il servizio è de facto insufficiente, se non inesistente, a fronte di una vera e propria epidemia.

I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, cosa sono?

Ma perché 91 centri non sono abbastanza? Perché i disturbi del comportamento alimentare sono:

  1. una delle più frequenti cause di disabilità giovanile alla quale si associa un rischio elevato di mortalità.
  2. Sono patologie multifattoriali e dunque anche l’approccio alla cura deve essere multifattoriale, o non se ne esce.

In che senso?  Nel senso i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono il risultato dell’interazione:

  1. di fattori predisponenti (genetici, psicologici, ambientali e socioculturali),
  2. Perciò nella loro individuazione e cura servono tre figure cruciali: pediatra, psicologo, nutrizionista che devono lavorare insieme in modo “olistico”, profondo, gentile che include la collaborazione e cooperazione della famiglia.
  3. La cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione è complessa e lunga, è un lungo percorso zeppo di alti e bassi, i numeri di chi ne soffre non accennano a diminuire e il sistema non regge ed è per questo che Il 15 marzo è sempre di più una data cruciale come può essere il 25 Novembre.

Un caso di DAN non trattato o mal curato, o “in lista d’attesa” potrebbe non farcela, una condanna a morte, come è accaduto a Giulia Tavilla morta per bulimia, è a lei che è dedicato il 15 marzo. Non ce l’ha fatta…ad un passo dal ricovero.

900 posti letto per un bacino di 3,5 milioni di persone sicure e 5 milioni potenziali.

Quando si scrive che la salute mentale deve essere priorità, forse si sbaglia perché non è abbastanza incisivo, il livello non è prioritario, ma emergenziale soprattutto se ci riferiamo alle generazioni più giovani!

Servono  presidi e consultori in ogni scuola a partire dai gradi più bassi, serve personale formato adeguatamente, serve tutto e serve parlarne oggi, domani e sempre perché in una situazione di evidente scarsità di risorse le disuguaglianze territoriali e sociali si fanno infinite.

Ma quali sono i Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione?

Definiti nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico Dei Disturbi Mentali DSM 5 i «Disturbi della nutrizione e della alimentazione» si presentano distinti in sei categorie diagnostiche principali:

– Pica.

– Mericismo.

– Disturbo alimentare evitante/restrittivo.

– Anoressia nervosa.

– Bulimia nervosa.

– Disturbo di alimentazione incontrollata.

Se è vero ed è vero che le DAN hanno una forte incidenza sulla popolazione femminile, non è detto che la % di ragazzi che ne soffre non sia cresciuta o non possa crescere, al contrario!

Il problema maschile rispetto ai DAN è il non riconoscimento della malattia perché “un ragazzo non può essere anoressico”. Abbiamo un problema, nella realtà i ragazzi non sono immuni dai disturbi del comportamento alimentare, al contrario il loro numero cresce.

sacchetto della spesa

I disturbi del nuovo millennio.

Accanto alle fattispecie categorizzate ne esistono altre: comportamenti alimentari malevoli che scaturiscono da fissazioni patologiche e tali comportamenti sono terribilmente consoni ai nostri stili di vita, ai messaggi pubblicitari, alle aspettative sociali, agli atteggiamenti giudicanti, agli stereotipi e va da sé che tutto questo è amplificato alla milionesima potenza da quel pozzo di melma che sono i social network.

C’è la VIGORESSIA, per esempio, la quale ha forte incidenza maschile. Ma cos’è?

Con la vigoressia si cerca la muscolatura perfetta con la pratica compulsiva di allenamento fisico e un’alimentazione iper-proteica e ipocalorica che include spesso l’abuso di steroidi e anabolizzanti. Corpo e alimentazione sono al centro della vita di chi ne soffre e nella sostanza si tratta di una dispercezione corporea, opposta a quella dell’anoressia nervosa, che porta il soggetto a sentirsi sempre troppo esile, gracile e magro, temendo di apparire “piccolo”, debole ed anche inadeguato. L’intensa attività fisica svolta in palestra, spesso priva di una adeguata preparazione atletica di base, può essere causa di problemi muscolari e osteoarticolari quali tendiniti e lombalgie.

Un altro disturbo alimentare che rientra nello spettro del comportamento evitante/restrittivo e l’ORTORESSIA. Che cos’è?

l’ortoressia si caratterizza da una maniacale ossessione per i cibi sani e “puri” (vegetali crudi, cereali e cibi macrobiotici, alimenti privi di pesticidi, conservanti ed altre sostanze artificiali) Ciò significa che queste persone rifiutano di mangiare altro SE NON ciò che ritengono idoneo a certi standard per cui questa ossessione dell’ortoressia va ad incidere negativamente sulla sfera relazionale, emotiva e corporea dell’individuo che arriva a sottoporsi anche a delle deprivazioni alimentari. Il punto è che una persona ortoressica ha un atteggiamento patologico nei confronti della sana alimentazione, il cibo, la sua composizione diventa ossessione.

Poi la DRUNKORESSIA.

La drunkoressia è un comportamento che ha visto la sua “nascita” nei campus americani, tanto quanto il cugino binge-drinking (che spesso è protagonista di film o video social demenziali). Chi soffre di drunkoressia crede di avere il controllo della situazione proprio per il fatto di riuscire a “gestire” in maniera infallibile il proprio introito calorico, tagliando il cibo e preferendo l’alcol. Tale situazione, però, non solo è un “finto” controllo, ma è ovviamente anche molto pericolosa, in quando è una condizione completamente irreale per il corpo. Il controllo, inoltre, viene attuato anche tramite l’esercizio fisico: nella drunkoressia, dunque, l’abuso di esercizio fisico viene utilizzato per “disintossicare” l’organismo attraverso il sudore. Esiste anche in Italia? Sì già 10 anni fa le persone affette erano 300.000, non abbiamo trovato dati attualizzati.

La Salute Mentale è emergenza.

Time is over. I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione sono un’altra faccia della stessa medaglia che si chiama salute mentale. I numeri che abbiamo letto, le conclusioni che abbiamo appreso nel nostro viaggio per scrivere questo articolo ci hanno messo in un serio allarme. NON esiste una rete di protezione efficace per le generazioni più giovani, non abbastanza e non in tutte le regioni, ma sono malattie  potenzialmente MORTALI. L’effetto della pandemia ha avuto un effetto moltiplicatore, è innegabile e il sistema di cura fa fatica a reggere.

Il 15 Marzo è la giornata del fiocchetto lilla, della consapevolezza. Approfondite, leggete, partecipate, a Milano i GD hanno organizzato un evento che trovate QUI!

Per informazioni cliniche

Per i numeri e la situazione

Associazioni

Dati aggiornati Ministero della Salute (Qui) Paper Ministero della Salute sul censimento delle strutture QUI

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